Croniche dal Cile. Scrite dal'amica nostra Silvia, dale luntane urigini ancunetane. Ancora se ène in itagliano le publicamo uguale perchè è sempre un quadro de un mondo diverzo dal nostro (giugno 2007)


Indice  -  Dagli Appennini alle Ande  L'arte  I mezzi di trasporto  La moda  Il semaforo


 

Il semaforo

Mi son messa a cercare lavoro in internet come in tutti i paesi stranieri dove mi son trovata a vivere. Prima di tutto con le classiche pagine dei link di lavoro, le agenzie interinali e poi con le vecchie amiche "pagine gialle".

Mi sono piovute una marea di proposte e sono iniziate le interviste.

La prima come teleoperatrice in un call-center. Aspettativa poco allettante ma tutto serve. Dopo l´introduzione ufficiale della psicóloga, ognuno si doveva presentare e quando é stato il mio turno, ho detto chi sono, l´etá e che venivo dalla Spagna. È sceso un minuto di silenzio e mi hanno detto che io allora non avrei avuto bisogno del corso sulla cultura hispánica (la compagina lavora per Barcellona, ironia del caso) e che nemmeno con la lingua avrei avuto problemi, in fondo io avevo lavorato per la competizione!!! Stipendio mensile pari a 300€.

E sono ancora in attesa di una chiamata.

La seconda intervista era per una posizione di segretaria alle vendite. Mi son presentata in un ufficio, beh, insomma, in una camera che sembrava una sartoria che lavorava per la Cina. C´erano file con scritto Cina in ogni dove, ciabatte da spiaggia di plastica e vestiti ovunque. Mi hanno fatto aspettare l´arrivo del capo, un signore enorme che non passava dalle porte e che "balbuceaba" un italiano maccheronico per mettermi a mio agio. Il suo studio era una camera piena di quadri, quadretti, bomboniere, insomma la casa della nonna con una scrivania e un PC.

Ha letto il mio Cv e sembrava non gli salisse la voce per rispondermi, lui era il Sig. Fantozzi della situazione. Ha detto che vedeva che la formazione era ottima, le lingue quelle che servono, l´educazione ottima, bella presenza etc. etc. con i complimenti. Poi all` improvviso, mi ha detto: "Signorina mi dispiace, ma sicuramente le sue aspettative sono troppo alte per quello che le possiamo offrire noi" (lo stipendio era di 500€, buonissmo). E mentre lui seguiva a scusarsi, ho visto che tra le icone della parete campeggiava la foto di Pinchet, cosicché ho girato i tacchi e sono andata via.

Ho scoperto che per la strada si incontrano offerte e proposte molto piú concrete che non tramite i canali ufficiali, come una traduzione dall´inglese, e questo mentre aspettavo che il semáforo da rosso diventasse verde.

La fortuna vuole che tengo una rete, per quanto minima, di conoscenze. Per cui adesso sono in un ufficio senza riscaldamento, ma é un ufficio e il lavoro é iniziato.

Quello che dovevo ancora capire é che non bisogna dire a nessuno quanto qualificati si é, che esperienze si sono fatte e soprattutto che si viene dall´Europa. Tutte queste cose non aiutano e se sei donna ancora peggio.

La competizione in questo senso, se si é stranieri, non va bene per cui in attesa di trovare un lavoro in uno studio con riscaldamento, preparo un Cv che non abbia esperienze di lavoro. Sono una studentessa senza aspirazioni di soldo e nemmeno di carriera! L´esperienza del semáforo é stata ottima. Solo devo aspettare che di una forma diventi verde e che nel frattempo qualcosa succeda. Qui le cose migliori ti succedono sempre quando non le cerchi.

Silvia Accoroni