benturnate  Muse !

 

Disegno planimetrico di progetto (anonimo) per la proposta di localizzazione del nuovo Teatro delle Muse in Piazza del Papa (1818)

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Fabio Mariano - Piazza del Papa in Ancona - Architettura e scena urbana

Edizioni L'Incontro - 1993 (pagg.48/51)

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In effetti la vocazione della Piazza del Papa a rappresentare, in una scenografia naturale, una sorta di teatro all'aperto della città, come abbiamo prima sottolineato, rischiò nel 1818 di venir concretamente assecondata e realizzata con la costruzione nel suo invaso del Teatro delle Muse.
Infatti la localizzazione definitiva del Teatro - così pervicacemente voluto dalla città - rimase incerta sino all'ultimo. Nel 1818, appunto, il Consiglio comunale nominò una Commissione all'uopo di studiare e presentare progetti per un nuovo teatro pubblico, resosi oramai inadeguato ed inagibile per ragioni statiche quello della "Fenice", sorto più di un secolo prima (nel 1711, sulle ceneri del precedente del 1664) nei pressi dei locali dell'Arsenale, sotto le rupi del Monte Marano. Con ciò la città seguiva di poco l'analoga iniziativa della comunità pesarese che, nello stesso anno, aveva inaugurato il proprio Teatro Nuovo (oggi Rossini), su progetto dell'architetto senigalliese Pietro Ghinelli.
La Commissione anconitana, dopo aver valutate le proposte del Comune, che metteva a disposizione un ventaglio di cinque aree diverse per la sua edificazione (ognuna delle quali presentava qualche problema, tecnico od amministrativo), fermò la sua attenzione sulla quinta area, ovvero quella del caseggiato già dei Padri Domenicani (allora acquisito dal Demanio) la cui localizzazione avrebbe anche favorito ala valorizzazione della Piazza del Papa.
A questa soluzione si riferisce il disegno inedito che qui pubblichiamo.
Ma nella adunanza comunale del 12 febbraio del 1819 il Consiglio - sentiti i pareri dei consulenti ed il voto dei Consiglieri e vista la nuova disponibilità del Governo centrale a spostare le Carceri dal Palazzo del Podestà nella Piazza di San Nicola nei locali del vecchio teatro all'Arsenale - preferì il progetto di realizzare il nuovo teatro nella cosidetta Isola dei Filippini, l'area cioè compresa fra Via della Loggia e la Piazza dei Quattro Cavalli (attuale Piazza della Repubblica), dove poi venne effettivamente edificato il Teatro delle Muse, in soli tre anni - dal 1822 al 1825 - incluse le difficili demolizioni della Torre del Bargello, completamente in pietra, con una celerità auspicabile, ma sembra impraticabile, in tempi moderni!
Della possibilità di realizzare il nuovo teatro in Piazza del Papa ci rimane soltanto un disegno di planimetria, che evidentemente fu fatto approntare dalla Commissione preposta, per mano di un valido architetto. Si tratta di una planimetria predisposta per dimostrare la validità della proposta localizzativa, dove sono individuate le coordinate topografiche dell'area: in alto a sinistra si individua il profilo absidato della Chiesa di San Domenico, a destra in alto è identificabile il profilo della Fonte del Calamo con il tracciato della Via del Calamo (oggi Mazzini), in basso, accennato, lo sviluppo della Piazza del Papa. Il progetto dell'architetto è rimasto ad oggi purtroppo anonimo, ma ne possiamo intuire la qualificata professionalità, al punto da farci supporre la firma di un nome famoso, non meno comunque di quello di Pietro Ghinelli che realizzò poi le Muse. Simile al progetto del Ghinelli è l'impostazione del foyer a quadriportico, mentre diversa appare l'impostazione della sala e la curvatura dei palchetti: uno dei nodi topici nella progettazione dei teatri sette-ottocenteschi, sulla quale si differenziavano le scelte e le dissertazioni accademiche degli architetti sulla migliore visibilità ed acustica. Nelle Muse il Ghinelli sembra preferire la classica impostazione a "ferro di cavallo", già resa canonica a Roma, nel 1732, da Gerolamo Theodoli nel Teatro Argentina: modello che comunque ad Ancona risulta un po' più rigido e divaricato nel tentativo di allargare il proscenio.
Nel disegno inedito per Piazza del Papa, invece, l'architetto si rifà, nella curva, al fortunato modello "a bulbo" che proprio il fiorentino Angelo Niccolini aveva da poco riproposto nella ricostruzione del Teatro San Carlo a Napoli, inaugurato nel 1817. Interessante, nel nostro disegno, la riproposizione della soluzione angolare per le scale di accesso ai palchi, realizzata a tre rampe e pressoché identica nella pianta a quella adottata dal Piermarini per il Teatro alla Scala di Milano, nel 1789.
Del nuovo Teatro delle Muse, poi iniziato, giungeranno in Piazza del Papa ,alla fine del 1821, soltanto le macerie della demolizione del Palazzo del Bargello, riusate nel riassetto della sua pavimentazione.