"Lungo
la bella strada del litorale Adriatico, alle falde dell'Astagno e poco
discosto da Porta Pia, fra giardini di recente formazione sorge questo
grandioso Stabilimento preceduto da ampio piazzale ove si arresta un ramo
del tramway (a cavalli).
Costruito
secondo le migliori discipline artistiche e senza limiti di spesa è
corredato di tutti i migliori sistemi, suggeriti dall'arte salutare e
dalle esigenze della moderna civiltà. Esso fu inaugurato il 25 Giugno
dell'anno 1882.
Accrescono
ornamento, gaiezza e salubrità al luogo spesse aiuole rivestite di fiori
e di ricca vegetazione; giardini popolati di piante e statue. Nel centro
dei giardini predetti, si trovano superbe vasche circondate da masse di
stallatiti in mezzo a cui si elevano graziose fontanine. Per gli svariati
divertimenti, poi, che vi si danno, questo Stabilimento è il punto di
ritrovo dell'aristocrazia anconitana, convegno graditissimo alla
cittadinanza tutta, luogo infine di delizia e di meraviglia per i
forestieri che ivi in gran numero e da tutte le parti vi convengono.
Nel piano-terra dell'edificio centrale, oltre i locali destinati alla
dispensa dei biglietti e al guardarobe, sonovi altresì le sale di
conversazione, da ballo, di lettura ecc., e nella parte sinistra, trovansi
le altre sale ad uso restaurant.
Nel piano superiore hanno sede la Direzione Sanitaria, le sale di
ricevimento, grandi terrazze e superbi loggiati per trattenimenti, da cui
si gode gradevolissima vista.
Il
braccio sud del grande locale è tutto occupato dalla parte di
Stabilimento destinata alle cure idroterapiche, riccamente fornito di
tutti gli apparecchi adatti ai diversi bagni. Vi si accede da un elegante
salottino e vi si prendono doccie di ogni specie in grandi vasche di
marmo; bagni semplici, medicati, sulfurei, salsi misti, generali o
parziali; bagni a vapore. Evvi apposito camerino per la respirazione
dell'aria compressa e rarefatta e per le cure elettriche. Ciò che però
merita più particolare menzione è certamente la camera destinata alla
inalazione dell'acqua marina. In essa, giornalmente, ha luogo la
nebulizzazione dell'acqua di mare la quale, a parecchie atmosfere di
pressione, irrompe polverizzata da quattro becchi riempendo tutto
l'ambiente di fittissima nebbia.
Ai lati di questa imponente fabbrica sorge la lavanderia, il Club dei
canottieri e il grazioso teatrino.
Nel vasto piazzale intorno formato dai tre bracci del fabbricato suddetto,
si passa in mare merce un ponte lungo metri 19 e largo 3, unito per
corridoio lungo metri 27 circa e largo più di 12, sulla piattaforma:
senza dubbio la più bella e ridente per vastità, comodità e posizione e
la cui vista spazia incantata per circostante litorale, dalla vicina
Falconara alla lontana Pesaro.
Circa a mezzo della piattaforma coperta di tela a forma di padiglione, si
dipartono sul mare ben cento camerini e, intorno a questi, trovansi
costantemente barche di sorveglianza e salvataggio, lancie per
divertimenti; sandolini e velocipedi marini solcano continuamente le onde.
La Direzione Sanitaria dello Stabilimento è affidata al distinto ed
esimio dottore onorevole Mario Panizza, professore di clinica e patologia
speciale medica della Regia Università di Roma e deputato al Parlamento
nazionale coadiuvato con somma efficacia dal locale medico Prof. F.
Ferdinando Turchi.
La città di Ancona sentiva forte il bisogno di questo piacevole luogo di
ritrovo aperto a tutti perché all'elegantissimo Circolo Cittadino
"Casino Dorico", l'ammissione dei soci era controllatissima e
severamente vagliata dalle commissioni a tale fine nominate e quindi in
poco tempo lo Stabilimento Marotti divenne meta gradita ai giovani e
famiglie.
A Rimini nel 1871 si era già inaugurato il grande Stabilimento Balneare
che si può ammirare nella foto qui accanto.
I bagni di mare non avevano ancora preso la voga che acquisteranno invece
a fine secolo, ma incominciavano ad appassionare le classi abbienti.
Sorgono Stabilimenti anche in Liguria ma sempre con netta separazione tra
gli uomini e le donne
come al "Nettuno" di Ancona. Anzi in Liguria la mattina era
permesso agli uomini, il pomeriggio alle donne.
In tutte le spiagge era evitato alle signore di mostrare le poche nudità
sul percorso dalle cabine al mare e gli stabilimenti, compreso il Marotti
di Ancona, e così le cabine private, erano costruite su palafitte in
mezzo all'acqua.
Quasi contemporaneamente si sentì il bisogno di aprirne un altro che
venne chiamato il "Nettuno" e fu autorizzato dal Consiglio
Sanitario Provinciale con la prescrizione che fosse installato sul Molo di
Ponente con la fronte rivolta al mare libero.
Due enormi gabbie galleggianti, una per gli uomini ed una per il gentil
sesso, emergevano dalla superficie del mare con la sola asse orizzontale
che faceva da corrimano e tutto il resto dell'enorme gabbione verniciato
di bianco, rimaneva sommerso a garantire la sicurezza di chi non era
esperto del nuoto. Durante le feste e nella stagione invernale i due vasti
gabbioni, a mezzo di carrucole e corde, venivano issati in aria affinché
non subissero la deleteria azione della salsedine e dell'acqua.
Il grande divertimento dei ragazzi più esperti nel nuoto, consisteva nel
fare dei lunghi "fiati" sotto il gabbione riservato alle donne,
alle quali facevano emettere strilli di spavento quando attraverso le
assicelle del fondo, acchiappavano i piedi ora all'una, ora all'altra.
Nella
foto in alto: i Bagni Marotti (dal volume "da Capedemonte al Guasco" di Sanzio Blasi)
Nella foto in basso:
il golfo di Ancona e la zona degli Archi visti da Capodimonte; in basso a
destra si vedono le palafitte dello stabilimento dei Bagni (dal volume
"Ancona ... ieri" di Giorgio Occhiodoro |